Aiuto Biblico

Proverbi per la Vita

Descrizione: verità dai Proverbi per vivere con saggezza.
sermone di Marco deFelice, www.AiutoBiblico.org per domenica, 10 dicembre 2017, – cmd stef –
parole chiavi: proverbi, saggezza, stoltezza, stolto, giusto

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Nella Bibbia, troviamo le parole “stolto” e “stoltezza” più di 100 volte. La stoltezza non è essere ignorante in qualcosa: una persona molto saggia sarà ignorante in tantissime cose. Essere stolti è scegliere male, senza considerare le conseguenze, è fidarci di noi stessi, anziché del nostro Creatore.

Vivere con stoltezza porta il male, anziché il bene. Vivere da stolti vuol dire sprecare la vita, e rendersi colpevoli davanti a Dio.

Dio, nella Sua bontà, offre all’uomo saggezza, anziché stoltezza. Per essere saggi, prima di ogni altra cosa, bisogna avere timore di Dio, e perciò credere a quello che Dio dichiara, e fondare la vita su quello.

La Bibbia è piena di saggezza, perché ci fa conoscere Dio e la Sua via. Nella Bibbia, il libro dei Proverbi è una fonte di saggezza.

A differenza dagli altri libri, i Proverbi non sono dottrina. Non sono storia. Sono piccoli gioielli di sapienza, per farci capire meglio come vivere. Oggi, vorrei attingere ai Proverbi, considerando la prima parte di Proverbi 12. Uno degli scopi è capire meglio quello che leggeremo. Un altro è di aiutarvi a riconoscere la saggezza nei Proverbi, per poterli leggere con beneficio per conto vostro.

Amare la correzione

Trovate Proverbi 12, e iniziamo leggendo il versetto 1.

Prima di considerare questo versetto, tenete a mente che ripetutamente nei Proverbi troviamo insegnamenti che riguardano l'importanza di crescere nella sapienza, di cercare la sapienza, di vedere l'immenso valore della sapienza, e di fare di tutto per avere sempre più sapienza. La parola conoscenza è un sinonimo di sapienza. Vediamo questo chiaramente leggendo Proverbi 1:7, e poi 9:10. Ve li leggo.

“Il timore dell’Eterno è il principio della conoscenza, ma gli stolti disprezzano la sapienza e l’ammaestramento.” (Proverbi 1:7 LND)
“Il timore dell’Eterno è il principio della sapienza, e la conoscenza del Santo è l’intelligenza.” (Proverbi 9:10)

In entrambi questi versetti, le parole conoscenza e sapienza vengono usate in modo interscambiabile.

Tenendo questo a mente, seguite mentre leggo Proverbi 12:1, che ci insegna che amare la conoscenza ci porterà ad amare la correzione.

“1 Chi ama la correzione ama la conoscenza, ma chi odia la riprensione è uno stupido.” (Proverbi 12:1)

Questa verità ci aiuta a capire se noi siamo stolti oppure saggi. Un metro della nostra condizione spirituale è come rispondiamo quando qualcuno ci parla di un nostro peccato. Le parole correzioni e riprensione sono sinonimi.

Cioè, se uno vuole più sapienza, o conoscenza, amerà la correzione, ovvero, la riprensione. Se ami veramente la conoscenza, amerai la correzione. Sarà un tuo desiderio essere rimproverato.

Chiaramente, in sé, la correzione non è mai piacevole. Cioè, nella nostra carne, la correzione non è mai una cosa gradevole. La Bibbia stessa dichiara questo in Ebrei 12:11.

“Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo.” (Ebrei 12:11 LND).

Allora, il motivo per cui uno ama la correzione è perché ama la conoscenza, e desidera profondamente avere più conoscenza. E perciò, quando sbaglia, quando ha pensieri falsi, quando cammina nella via sbagliata, vuole sapere, vuole cambiare via, vuole tornare a camminare nella verità. E perciò, per quanto in sé è sgradevole, desidera la correzione e la riprensione, perché è così che può riconoscere il suo peccato per tornare a camminare bene, con saggezza.

Poi, il versetto dichiara il contrario:

“1 Chi ama la correzione ama la conoscenza, ma chi odia la riprensione è uno stupido.”(Proverbi 12:1).

Chi odia la riprensione è uno stupido. La Bibbia parla in modo molto chiaro. Se uno odia la riprensione, se uno non vuole essere corretto, non vuole vedere i suoi sbagli, è uno stupido. Questa è una parola forte, è una parola offensiva, ma è quello che Dio dichiara. Chi odia la riprensione è un vero stupido.

Notate che in realtà questo brano sta dichiarando che ci sono due modi in cui possiamo vedere la correzione della nostra vita. O possiamo amare la correzione, perché desideriamo profondamente più conoscenza, oppure, la odiamo, perché diamo spazio alla nostra carne.

Come puoi sapere se odi la riprensione? Basta pensare onestamente al modo in cui reagisci quando uno ti corregge. Se qualcuno ti riprende per un peccato, per un pensiero falso, o per qualunque altra cosa che non è giusta davanti a Dio, come reagisci? Rimani calmo, anche dentro? Cerchi subito di capire quello che stanno dicendo, perché vuoi camminare bene? Oppure, i tuoi pensieri corrono subito a difenderti? Ti agiti, ti dà fastidio che quella persona ti riprenda?

Prego che possiamo esaminare onestamente come reagiamo, per riconoscere se siamo degli stupidi, oppure se siamo coloro che amano la conoscenza.

Benedizioni da Dio

Passando al versetto 2, vediamo chi è che viene benedetto da Dio. Leggete con me.

“2 L’uomo buono ottiene il favore dell’Eterno, ma egli condannerà l’uomo che escogita disegni malvagi.” (Proverbi 12:2)

Prima di tutto, dobbiamo capire che, di natura, nessuno è buono. La nostra bontà arriva quando siamo perdonati in Gesù Cristo, e coperti con la sua giustizia. Poi, quando camminiamo per fede, allora, la Bibbia ci considera uomini buoni. È importante tenere a mente che non abbiamo la bontà per merito nostro.

Detto questo, quando camminiamo per fede, e quindi, ubbidiamo ai comandamenti di Dio e perciò siamo uomini buoni, allora, otteniamo il favore dell'Eterno. Questo vuol dire che Dio benedice quello che facciamo, perché il nostro cuore e nostro desiderio è quello di vivere alla gloria di Dio. Avere il favore dell'Eterno vuol dire avere la Sua benedizione sulla nostra vita. Questo ci dà una vita di gioia, ed il frutto che dura per l'eternità.

Invece, Dio non mostra il suo favore all'uomo che ha disegni malvagi. In altre parole, quando un uomo non cerca la gloria di Dio, ma lascia spazio al suo peccato, non solo non riceve il favore di Dio, ma è condannato da Dio. Dio è contro quell'uomo, e perciò, qualunque beneficio terreno riceve, non vale nulla, perché sarà tutto perso.

Oh quanto è importante camminare in santità!

Il peccato non conviene

Nel versetto 3, troviamo un altro ricordo che il peccato non conviene. Lo leggo.

“3 L’uomo non diventa stabile con l’empietà, ma la radice dei giusti non sarà mai smossa.” (Proverbi 12:3)

Quando la nostra vita è una vita di empietà, quando lasciamo spazio alla nostra carne, la nostra vita non sarà stabile. Se lasciamo spazio al nostro orgoglio, o alla concupiscenza, o all'egoismo, o alla pigrizia, o a qualunque altro peccato, la nostra vita non sarà stabile. Non avremo il favore di Dio, e la nostra vita sarà piena di pesi per i quali non avremmo l'appoggio di Dio.

Invece, se camminiamo nella giustizia, nel senso di essere giusti, non saremo mai smossi. Dio mostrerà il Suo favore verso di noi, e così, la nostra vita sarà stabile. La nostra opera sarà benedetta.

Prego che possiamo comprendere che il peccato non conviene mai. Quando abbiamo il peccato nella nostra vita, esso è da confessare e abbandonare.

La Donna Virtuosa

Nel versetto 4, troviamo una verità che riguarda l’importanza di essere una donna virtuosa. Lo leggo.

“4 La donna virtuosa è la corona di suo marito, ma quella che fa vergogna è come un tarlo nelle sue ossa.” (Proverbi 12:4)

Chi è la donna virtuosa? È quella donna che cammina in santità in ogni campo della vita. È quella donna che non cerca attenzione per se stessa, ma cerca solo di far brillare Cristo nella sua vita. Una donna virtuosa è una donna nobile, che cammina in assoluta purezza, che cammina con umiltà, che cammina rispecchiando quello che la Bibbia dice della donna. Non cerca mai di mettersi in mostra. Si dedica alle buone opere, ha timore di Dio.

Quando una donna è virtuosa, è la corona di suo marito. È una fonte di grandi benedizioni per lui, di grande gioia, e di grande onore agli occhi di Dio. L'uomo che ha una donna virtuosa come moglie è un uomo veramente benedetto.

Al contrario, se una moglie fa vergogna a suo marito, se il suo comportamento è vergognoso, secondo il metro di Dio, non quello del mondo, dove quasi nulla è vergognoso, se è una che parla quando non dovrebbe parlare, se cerca attenzione per se stessa, se non è casta, se non è umile, allora, quella moglie, per suo marito, è come un tarlo nelle sue ossa. È un dolore continuo, un peso di cui egli non può liberarsi.

E quindi, il punto di questo brano è che il modo in cui una moglie vive determina se sarà fonte di grande gioia per il marito, oppure di grandi dolori. Beata la coppia in cui la moglie è una donna virtuosa.

L’inganno del peccato

Il versetto 5 ci ricorda che quello che il peccato ci promette è un inganno, mentre la giustizia porta il vero bene. Leggo il versetto 5.

“5 I pensieri dei giusti sono equità, ma i disegni degli empi sono inganno.” (Proverbi 12:5)

Qui, come spesso accade nei Proverbi, troviamo un contrasto. Da un lato ci sono i pensieri dei giusti. Cioè, un uomo giusto ha pensieri giusti, pensieri buoni, pensieri che sono conformi alla verità di Dio. In contrasto con questi ci sono i disegni, ovvero i pensieri, degli empi. Gli uomini che non hanno Dio hanno pensieri fondati sul peccato. Sono pensieri che non danno onore a Dio, sono pensieri che soddisfano la carne. Quindi, si può pensare in una direzione, o nell'altra. Questo versetto parla del risultato dei due modi di pensare.

I pensieri dei giusti sono equità, sono giusti, sono buoni, e porteranno buon frutto.

Invece, i pensieri, qui chiamati disegni, degli empi promettono belle cose, ma sono un inganno. Non producono il bene, anzi, portano guai e dolori. Promettono soddisfazione al cuore, ma in realtà portano la condanna di Dio e sofferenza.

Prego che ognuno possa capire questo, e perciò, quando ci arrivano pensieri o disegni peccaminosi, che possiamo riconoscere il loro inganno, e rifugiarci in Cristo.

Fare del bene o del male

Il versetto 6 parla del contrasto tra chi cerca di fare del bene agli altri, e chi cerca di fare del male. Lo leggo.

“6 Le parole degli empi stanno in agguato per spargere sangue, ma la bocca degli uomini retti li libererà.” (Proverbi 12:6)

Quando uno vive secondo la carne, ovvero secondo i desideri peccaminosi, è un empio, e le sue parole spesso sono in agguato per fare del male. Spargere il sangue è un termine che rappresenta fare il male, anche in altri modi. Si può fare del male con le parole, e con le azioni. Fare del male è fare del male agli altri.

Al contrario, gli uomini retti, ovvero gli uomini giusti, ovvero coloro che camminano per fede in obbedienza a Dio, usano le loro parole per liberare gli altri. Ovvero, per fare del bene, per proteggere dal male, per aiutare a camminare nella luce.

Quindi, ognuno di noi dovrebbe valutare attentamente come usa le sue parole, la sua bocca. Tu usi le tue parole per fare del bene, per promuovere la pace, per edificare, per fortificare la fede degli altri, per calmare chi è agitato? Oppure, usi le tue parole per fare del male, per creare scontentezze, per fare accuse, per sparlare degli altri?

Dio sarà vicino agli uomini retti, e sarà contro quelli che camminano nel peccato. Prego che ognuno di noi possa porre una guardia sulla propria bocca.

Il giudizio di Dio

Il versetto 7 ripete quello che abbiamo già visto, cioè, che Dio sarà con chi è un uomo retto, colui che cammina in santità, ma sarà contro chi cammina nel peccato. Lo leggo.

“7 Gli empi sono rovesciati e non sono più, ma la casa dei giusti rimarrà in piedi.” (Proverbi 12:7)

Volta dopo volta nella Bibbia, e spesso qua nei Proverbi, troviamo che quelli che camminano nel peccato perderanno tutto. Tutti i loro progetti, tutto quello che riescono a fare e a guadagnare, tutto sarà perso, tolto loro, e loro saranno rovesciati. Saranno buttati giù da Dio, e non potranno mai più rialzarsi.

Invece, la casa dei giusti rimarrà in piedi. Nella Bibbia, spesso la casa rappresenta la vita e tutto quello che l’uomo fa, e anche la discendenza. Quindi, quello che i giusti fanno durerà, perché Dio benedirà l'uomo giusto, colui che cammina in santità. Prego che possiamo veramente capire questo, e scegliere di camminare in santità, che vuol dire confessare il nostro peccato ogni volta che cadiamo.

La giustizia porta del bene, il peccato del male

Nel versetto 8, vediamo ancora che la giustizia porta del bene, e il peccato del male. In questo versetto, si parla di senno, che è un sinonimo di saggezza. Un uomo giusto ha senno, ovvero, ha saggezza. Un uomo che cammina nel peccato non avrà saggezza, piuttosto, avrà un cuore perverso. Notate i risultati dei due modi di vivere. Leggo.

“8 Un uomo è lodato per il suo senno, ma chi ha un cuore perverso sarà disprezzato.” (Proverbi 12:8)

Un uomo che ha senno, cioè un uomo che ha timore di Dio e cammina in santità: quell'uomo sarà lodato per il suo senno. Dio benedirà la sua vita, il favore di Dio sarà su di lui, e perciò, questo porterà buoni frutti nella sua vita. Gli altri vedranno che ha senno.

Invece, chi ha un cuore perverso, ovvero chi si lascia guidare dal suo peccato, sarà disprezzato. Allora è importante capire che i Proverbi danno principi, ma non è detto che ogni situazione della vita rispecchierà quel principio. Per esempio, il Salmo 73 parla dei malvagi che venivano innalzati e lodati dalla gente. Quindi, quando dice qui che chi ha un cuore perverso sarà disprezzato, questo non toglie che ci sono situazioni in cui un uomo malvagio è stimato dagli uomini peccatori. Ma al giudizio finale, e spesso molto prima, quell'uomo sarà disprezzato, per tutta l'eternità. E spesso, sarà disprezzato anche in questa vita.

Per quanto riguarda il fatto che l'uomo con senno sarà lodato, a volte non lo sarà in questa vita, o non sarà lodato dagli uomini, ma lo sarà da Dio, e lo sarà per tutta l'eternità. Quindi, è importante vivere sempre tenendo a mente che tutto qua passerà, e abbiamo l'eternità davanti.

Vivere in semplicità meglio che vantarsi

La traduzione del versetto 9 non è delle migliori. Nella seconda parte, anziché “essere onorato”, sarebbe meglio tradurlo: “innalzare se stesso”. Quindi, voglio usare questa come traduzione. Leggo il versetto.

“9 È meglio essere poco stimato ma avere un servo, che innalzare se stesso ma mancar di pane.” (Proverbi 12:9)

Per capire questo versetto, dobbiamo capire che in quell'epoca, anche una persona con modeste entrate poteva permettersi un servo. Quindi, avere un servo non era un segno di ricchezza. Indicava solo che uno aveva uno stipendio onesto e medio. Capendo ciò, possiamo capire il contrasto in questo versetto. La prima persona è uno che non è particolarmente stimato dagli altri, ma ha il necessario per vivere. Egli sta meglio dell'uomo che vuole innalzarsi e farsi grande, ma in realtà è messo così male che non ha nemmeno abbastanza da mangiare.

Questo versetto mette in evidenza la stoltezza dell'orgoglio dell'uomo, che vuole farsi vedere dagli altri. Qui c'è un uomo che è così povero, probabilmente per la sua stoltezza o la sua pigrizia, che non ha abbastanza da mangiare. Ma anziché preoccuparsi di lavorare di più per avere il necessario, si impegna ad innalzarsi per sembrare grande agli occhi degli altri. Questa è vera stoltezza. Questa è la stoltezza dell'orgoglio.

Il cuore del giusto

Il versetto 10 ci fa capire qualcosa del cuore del giusto, in contrasto con il cuore degli empi. Lo leggo.

“10 Il giusto ha cura della vita del suo bestiame, ma le viscere degli empi sono crudeli.” (Proverbi 12:10)

Per capire questo, ricordiamo che un uomo giusto è uno che ha timore di Dio, cioè, pone la sua fede in Dio, riconosce i propri peccati, e cammina in santità perché ha fede nell'opera di Gesù Cristo. Quando un uomo ha un cuore così, avrà bontà verso tutti, compresi perfino gli animali nella sua vita. Cioè, un uomo che è veramente giusto, per la sua fede in Dio, sarà pieno di bontà, come Dio è pieno di bontà, e questo lo spingerà ad agire con bontà verso tutti coloro con cui ha a che fare, compresi gli animali con cui è in contatto.

Certamente, in quella società, per tante persone, soprattutto chi lavorava nel agricultura, gli animali avevano un ruolo molto importante. Gli agricoltori aravano con l'aiuto di uno o più buoi. Si usavano gli asini per portare carichi, e anche i cammelli. Tanti avevano pecore, o capre, o vitelli. Un uomo giusto è buono verso tutti, compresi i suoi animali.

Al contrario, gli empi, quelli che non temono Dio, hanno viscere crudeli, ovvero, mancano di vera bontà. Possono anche essere crudeli o cattivi, sia verso le persone che verso gli animali.

Dio non ci insegna ad essere vegetariani, anzi, ha dato all'uomo da mangiare anche gli animali, e Gesù stesso mangiava carne. Però, se seguiamo Dio, dovremo avere bontà anche verso gli animali.

La pigrizia e l’impegno

Spesso, nei Proverbi, troviamo versetti che ci mostrano che il piano di Dio è per l’uomo di impegnarsi nel lavoro. Se ricordate, in Genesi 2, prima che Adamo peccasse, Dio gli aveva dato l’incarico di curare il giardino. Dopo il peccato, Dio fece sì che il lavoro diventasse pesante. Però, da sempre, il piano di Dio per l’uomo è che sia diligente nel lavorare. Essere pigri, impegnarsi in tante cose frivole, è un peccato. Leggo Proverbi 12:11.

“11 Chi coltiva la sua terra si sazierà di pane ma chi va dietro le frivolezze è privo di senno.” (Proverbi 12:11)

Questo versetto usa come esempio chi fa l'agricoltore. Ma il principio qui vale per qualsiasi lavoro. Il principio qua è che chi si dà da fare e lavora diligentemente, facendo il suo lavoro, si sazierà di pane. Ovvero, avrà in abbondanza di che vivere. Inoltre, avrà anche di che aiutare chi è nel bisogno.

Al contrario, chi va dietro alle frivolezze è privo di senno, ovvero, è uno stolto. Cioè, se uno si mette a fare cose che in realtà non portano buon frutto, sono frivolezze, possono soddisfare la carne ma non è quello che serve fare. Quell'uomo è privo di senno, è stolto. E perciò sarà nel bisogno, perché anziché impegnarsi, si è lasciato andare a cose che non hanno vero valore.

Qui, è importante che ognuno valuti la propria vita. Questi principi valgono certamente per quanto riguarda il lavoro. Ma valgono anche per quanto riguarda la crescita spirituale. La Bibbia ci parla di mangiare dalla parola di Dio, di bere il latte della parola di Dio. E quindi, dovremmo impegnarci per coltivare la terra in modo da avere tanto da mangiare. Invece, se ci lasciamo andare alle frivolezze, saremo spiritualmente affamati.

Vale la pena dire che, per chi ha figli, è importante trasmettere loro l'importanza di impegnarsi con diligenza e costanza in quello che serve fare, anziché essere facilmente distratti da frivolezze. Uno può sprecare moltissimo tempo in frivolezze, e a quel punto avrà tanti problemi nella vita.

Infine, vorrei ricordare che, a causa del mondo digitale, non è mai stato così facile, come lo è oggi, riempire il tempo con frivolezze. Adesso, in un attimo ci si può trovare in mezzo a tante cose frivole, e sprecare molto tempo. Quanto è importante per ogni credente imparare a gestire bene il proprio tempo, e valutare attentamente ogni decisione! Le nostre scelte portano sempre conseguenze. Impegniamoci in quello che veramente vale.

Dio benedice il giusto

Nel versetto 12, vediamo ancora che Dio benedice il giusto, ovvero, mostra il Suo favore al giusto, mentre l’empio non ha la benedizione di Dio, e il suo cuore non sarà mai veramente soddisfatto. Lo leggo.

“12L’empio desidera la preda dei malvagi, ma la radice dei giusti porta frutto.” (Proverbi 12:12)

L'empio desidera la preda dei malvagi. In altre parole, non è contento di quello che ha, di quello che ha guadagnato onestamente. Desidera sempre di più. E perciò, quando vede che un altro empio, qui chiamato malvagio, ha una bella preda, desidera anche quella. Il suo cuore non è mai soddisfatto di quello che ha.

Al contrario, Dio benedice l'opera del giusto, e la sua radice porta frutto. Quello che fa, porta frutto, perché è benedetto da Dio, e lui avrà il necessario. Questa non è una promessa di ricchezza. Però, avrà quello che gli serve. E così, il suo cuore sarà contento in Dio.

In 1 Timoteo 6:6-8, impariamo che possiamo essere contenti avendo solo il necessario. Questo è perché la vera contentezza non viene da quello che abbiamo, ma da Cristo. Leggo quei versetti.

“6 Ora la pietà è un mezzo di grande guadagno, quando uno è contento del proprio stato. 7 Non abbiamo infatti portato nulla nel mondo, ed è chiaro che non possiamo portarne via nulla, 8 ma quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, saremo di questo contenti.” (1 Timoteo 6:6-8 LND).

Prego che possiamo cercare la nostra contentezza in Cristo.

Il peccato porta a brutte conseguenze

Il versetto 13 ci ricorda che il peccato porta il male, non il bene, mentre Dio protegge l’uomo giusto. Leggo il versetto 13.

“13 Il malvagio è preso in trappola dal peccato delle sue labbra, ma il giusto sfuggirà all’avversità.” (Proverbi 12:13)

Il malvagio confida nel suo peccato. Ma prima o poi il suo peccato lo porterà al male. Sarà preso in una trappola. Questo può accadere durante la vita, ma sicuramente accadrà al giudizio finale, quando saremo giudicati per ogni parola che abbiamo detto. Quanto è importante che pensiamo bene alle nostre parole!

Il giusto sfuggirà all'avversità. Questo non è perché è bravo, ma è perché la mano di Dio è su di lui, e lo protegge e lo guida.

La saggezza è capire che l'unica via che vale è la via di Dio. Tu, stai vivendo da saggio, oppure da stolto? Sei giusto nel modo in cui parli?

Le parole e le azioni portano conseguenze

Il versetto 14 continua a ricordarci che le nostre parole e quello che facciamo porteranno conseguenze. In questo caso, parla di parole di verità e buone opere. Leggo il versetto 14.

“14 L’uomo sarà saziato di beni per il frutto della sua bocca, e ognuno riceverà la ricompensa secondo l’opera delle sue mani.” (Proverbi 12:14)

Dall'inizio alla fine, la Bibbia ci insegna che quello che l'uomo semina, quello raccoglierà. Questo versetto ripete proprio questo principio fondamentale.

Questo versetto parla di un uomo che semina bene, sia con le sue parole che con le sue opere. Quanto è essenziale che impariamo quanto le nostre parole sono importanti, come anche quello che facciamo! Prego che possiamo imparare e vivere questa verità.

Il bisogno della saggezza di Dio

Guardiamo per ultimo il versetto 15, che è una verità estremamente importante.

“15 La via dello stolto è diritta ai suoi occhi, ma chi ascolta i consigli è saggio.” (Proverbi 12:15)

Quando uno vive nel suo peccato, e non ascolta Dio, pensa che tutto andrà bene. Non crede che ci saranno brutte conseguenze per i suoi peccati. Vive per quello che vuole in quel momento. Vive per i piaceri del peccato, vive per le false promesse del peccato. Crede che gli andrà bene. Crede che il peccato convenga.

Invece, è uno stolto. Avrà brutte conseguenze, terribili conseguenze, che dureranno tutta l’eternità.

Invece, chi ascolta i consigli, i consigli che vengono da Dio, è saggio. Non cammina nella via del peccato, non segue la carne, cambia strada, e cammina nella via di Dio. E così, semina bene.

Camminando in santità, con timore di Dio, è saggio. Ascolta i consigli di Dio, che riceve leggendo la Bibbia, ascolta gli insegnamenti, e riceve le correzioni. Questa è come vivere come saggezza.

Conclusione

Ringrazio Dio per il libro dei Proverbi. Tante verità che possono darci saggezza, se le ascoltiamo e applichiamo nelle nostre vite.

Pensate con me al cuore di Dio. Dio ci ama, Dio vuole benedirci. Perciò, Dio ci insegna come vivere. Ascoltiamo di cuore Dio, e viviamo in base alla Sua verità, non in base ai nostri ragionamenti.

Chiudo con Proverbi 3:5,6.

“5 Confida nell’Eterno con tutto il tuo cuore e non appoggiarti sul tuo intendimento; 6 riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli raddrizzerà i tuoi sentieri.” (Proverbi 3:5-6 LND)